Criterio fiscale di deducibilità delle spese pluriennali

Per il Giudice di Cassazione nell’interpretazione della portata dell’art. 108, c. 1 del Tuir assume rilievo l’art. 2426, c. 1, n. 2 c.c. il quale prevede che l’ammortamento dei costi delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo, debba avvenire in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Nel caso in controversia, trattandosi nella specie di un impianto antincendio relativo a un bene in locazione, appare evidente, per la Cassazione, la sua ricongiunzione all’art. 2426, c. 1, n. 2 c.c.

Nel caso di beni di terzi la loro residua possibilità di utilizzo non può dipendere esclusivamente dalle prescrizioni temporali del contratto, in virtù del quale il bene è detenuto dall’imprenditore, ma il relativo esame deve avvenire nei termini indicati dai principi contabili, ovvero in quello minore tra la durata del titolo di detenzione e quello della residua utilità futura del bene.

Sotto tale profilo i principi contabili si pongono come applicativi del criterio legale. Peraltro, a tale proposito si deve sottolineare come nella stessa relazione a D.Lgs. 139/2015 venga testualmente precisato: “Ai principi contabili nazionali occorrerà fare riferimento per quanto riguarda la necessaria declinazione pratica, ivi compresa la descrizione delle possibili casistiche, di norme di carattere generale che, per loro intrinseca natura e finalità (quali ad esempio quelle relative ai principi della rilevanza e della sostanza economica), recano criteri generali e non una descrizione di dettaglio che, inevitabilmente, non potrebbe essere esaustiva delle diverse fattispecie e dei fatti gestionali a cui sono rivolte”.