Amministrazione del personale

17 Maggio 2022

Rapporto biennale sulla situazione del personale entro il 30.09

In seguito all’ampliamento della fascia dei soggetti obbligati è stata spostato il temine per l’invio del rapporto biennale che, da quest’anno, interessa anche le aziende privale e pubbliche che occupano oltre 50 dipendenti.

In precedenza, erano obbligate al rapporto, da presentare entro il 30.04 dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio, le sole aziende con oltre 100 dipendenti e la scadenza era considerata non proprio tassativa in quanto le sanzioni amministrative scattano non tanto per la mancata presentazione, quanto per l’inottemperanza all’invito a provvedere inviato, all’azienda, dalla Direzione regionale del lavoro. Solo in caso di inottemperanza all’obbligo nei successivi 60 giorni all’invito, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 516,46 a 2.582,28 euro. Qualora l’inottemperanza si protragga per oltre 12 mesi, scatta la sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti dall’azienda. Inoltre, in caso di rapporto incompleto o non veritiero si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro.

L’ampliamento della fascia di applicazione dell’obbligo si è accompagnato ad una assai più pericolosa conseguenza civilistica del mancato adempimento. L’art. 47 del Decreto Semplificazioni 2021, rubricato “Pari opportunità e inclusione lavorativa nei contratti pubblici, nel PNRR e nel PNC”, prevede importanti e impegnative misure volte a favorire le pari opportunità, generazionali e di genere nonché a promuovere l’inclusione lavorativa delle persone disabili nell’ambito degli appalti finanziati – in tutto o in parte – con le risorse previste dal Regolamento (UE) 2021/240 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10.02.2021 e dal Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12.02.2021 nonché dal Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC). In tale ambito il rapporto biennale in argomento assume un rilievo di tutto rispetto, in quanto le aziende pubbliche o private tenute alla redazione del rapporto sul personale ai sensi dell’art. 46, D.Lgs. 198/2006 (quindi le aziende che occupano più di 50 dipendenti) al momento della presentazione della domanda o dell’offerta di gara devono produrre – a pena di esclusione – copia dell’ultimo rapporto redatto con attestazione della conformità a quello trasmesso alle rappresentanze sindacali aziendali e alla consigliera e al consigliere regionale di parità.

Inoltre, è bene tenere presente che con una modifica all’art. 46 del Codice delle pari opportunità (D.Lgs.198/2006) la L. 162/2021 ha introdotto la facoltà di redigere il rapporto con cadenza biennale anche per le aziende con meno di 50 dipendenti. Peraltro, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali darà evidenza nel proprio sito web sia delle aziende che trasmetteranno il rapporto, che di quelle che non avranno adempiuto.

La previsione rileva in quanto, sempre nell’ambito degli appalti finanziati con risorse riconducibili al PNRR, le aziende pubbliche o private che occupano da 15 a 100 dipendenti sono tenute a consegnare alla stazione appaltante, entro 6 mesi dalla conclusione del contratto, una relazione di genere “sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”. La relazione deve essere trasmessa alle rappresentanze sindacali aziendali e alla consigliera e al consigliere regionale di parità; se non presentata entro il termine stabilito, determina l’impossibilità di partecipare, in forma singola o in raggruppamento temporaneo, per un periodo di 12 mesi a ulteriori procedure di affidamento afferenti agli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte dalle risorse connesse al PNRR.

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