ETS ed Enti non commerciali

09 Luglio 2021

Terzo settore, ecco i modelli di verbali degli organi di controllo

Proseguono le iniziative del CNDCEC per fornire agli iscritti indicazioni sull'espletamento degli incarichi all'interno degli organi di controllo degli ETS.

Lo scorso giugno sul sito del CNDCEC, nell’area No Profit della sezione “Documenti Commissioni di Studio e Gruppi di lavoro“, è stato pubblicato il documento Verbali e procedure dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore, che procede a integrare le numerose precedenti pubblicazioni emanate sullo stesso tema, tutte scaricabili dall’area No Profit e in particolare a rendere ancora più operative le norme tecniche contenute nelle Norme di comportamento dell’Organo di controllo degli enti del Terzo settore, dicembre 2020.

Si ricorda che in applicazione dell’art. 30 D.Lgs. 117/2017 (“Codice del Terzo settore” o “CTS”), l’obbligo di nomina dell’organo di controllo, collegiale o monocratico è in vigore nei confronti dei seguenti soggetti:

  • fondazioni del Terzo settore, prescindendo dalle dimensioni e dal volume dell’attività svolta;
  • associazioni del Terzo settore, riconosciute o non riconosciute, quando superano per 2 esercizi consecutivi 2 dei seguenti parametri:
    • totale dell’attivo dello stato patrimoniale: € 110.000,00;
    • ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate: € 220.000,00;
    • dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 5 unità;

  • enti del Terzo settore dotati di personalità giuridica, iscritti nel Registro delle Imprese che abbiano costituito uno o più patrimoni destinati in via esclusiva a uno specifico affare (artt. 2447-bis e seguenti C.C.).

Almeno un membro effettivo e uno supplente devono essere scelti tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. I restanti membri, se non iscritti in tale registro, devono essere scelti tra gli iscritti negli albi professionali o tra i professori universitari di ruolo in materie economiche o giuridiche. Nel caso di organo di controllo collegiale, i predetti requisiti devono essere posseduti da almeno uno dei componenti.

Il CTS assegna all’organo di controllo i doveri di:

  • vigilanza sull’osservanza delle leggi (compreso il D.Lgs. 231/2001, se applicabile) e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento;
  • monitoraggio dell’osservanza, da parte dell’ente, delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale;
  • attestazione del fatto che il bilancio sociale sia redatto in conformità alle linee guida adottate con decreto del Ministro del Lavoro.

All’organo di controllo, qualora costituito da revisori legali iscritti nell’apposito registro, è attribuita anche la facoltà di esercitare la revisione legale dei conti.

Per effetto dell’art. 31 del CTS, oltre alla nomina dell’organo di controllo, l’ente deve designare un revisore/società di revisione qualora sono stati costituiti patrimoni destinati a uno specifico affare, oppure qualora per 2 esercizi consecutivi abbia superato 2 dei seguenti limiti:

  • attivo stato patrimoniale: € 1.100.000,00;
  • ricavi: € 2.200.000,00;
  • dipendenti: 12 unità.

I 3 format di verbale proposti dal CNDCEC sono:

  • verbale dell’assemblea degli associati (o dell’organo deputato nelle fondazioni) di nomina dell’organo di controllo/soggetto incaricato della revisione legale dei conti negli enti del Terzo settore;
  • verbale di insediamento dell’organo di controllo (completo della dichiarazione di insussistenza di ragioni di incompatibilità o ineleggibilità per la nomina di componente effettivo dell’organo di controllo, della dichiarazione di accettazione della nomina di componente dell’organo di controllo e della valutazione delle cause di ineleggibilità e dell’indipendenza);
  • verbale di pianificazione dell’attività di vigilanza dell’organo di controllo.

Nel documento si sottolinea come tali verbali rappresentino un’esemplificazione e che dovranno essere adattati e contestualizzati in funzione delle esigenze e delle circostanze in cui si trovano nei casi specifici gli enti e i componenti degli organi.

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