Non abusiva la scissione della società semplice

Con l’interpello n. 124/2025 l’Agenzia delle Entrate ha esaminato per la prima volta un’operazione di scissione totale non proporzionale di una società semplice alla luce del recente atto di indirizzo del Ministero dell’Economia del 27.02.2025, che ha ridefinito i criteri interpretativi in materia di abuso del diritto.

La fattispecie riguardava una società semplice partecipata integralmente da Tizia, con la sorella Caia in qualità di socio d’opera. La società deteneva partecipazioni in 2 società immobiliari e in una società agricola. A seguito del decesso di Tizia, le partecipazioni cadevano in comunione ereditaria tra 3 eredi in misura paritetica (1/3 ciascuno).

I coeredi, avendo manifestato differenti obiettivi di gestione e investimento, decidevano di procedere con una scissione totale non proporzionale, destinando le attività della società originaria a 3 nuove società semplici, ciascuna interamente partecipata da un erede, con il mantenimento del socio d’opera originario.

Le modalità dell’operazione prevedevano: il trasferimento degli assets alle nuove società (1/3 ciascuno) sulla base del relativo valore fiscale originario; l’assenza di realizzo di plusvalenze; l’imputazione dei valori fiscali delle quote ai soci concambianti secondo continuità con la partecipazione nella società scissa; l’assenza di cessioni di partecipazioni o compensazioni.