Immobiliare

23 Aprile 2025

Riclassamento catastale? Motivazione rigorosa

Nella revisione parziale del classamento delle unità immobiliari urbane, vanno chiarite con precisione i criteri, i metodi e i parametri adottati dall’Amministrazione, così da consentire al contribuente di comprendere e contestare la rivalutazione della rendita.

Con l’ordinanza n. 4684/2025, la Cassazione interviene sui ricorsi in materia di revisione parziale del classamento delle unità immobiliari urbane prevista dall’art. 1, c. 335 L. 311/2004. La pronuncia ribadisce che l’atto di accertamento deve chiarire con precisione i criteri, i metodi e i parametri adottati dall’Amministrazione, così da consentire al contribuente di comprendere e contestare adeguatamente la rivalutazione della rendita. È un principio che assume particolare rilievo nei contesti di “riclassificazione di massa”, ove l’aumento della rendita scaturisce dalla presunta anomalia delle microzone comunali.

Invero, da un punto di vista prettamente normativo, l’ordinamento catastale prevede 3 ipotesi distinte di revisione del classamento, fra cui, rilevante per questa fattispecie, la procedura ex art. 1, c. 335 L. 311/2004.

Questa ipotesi consente una riclassificazione di massa in presenza di un incremento del valore medio di mercato delle unità immobiliari di una microzona, quando il rapporto tra tale valore e quello catastale risulti significativamente superiore rispetto alla media complessiva del Comune.

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