Diritto del lavoro e legislazione sociale
03 Febbraio 2025
La Cassazione ribadisce: i dati raccolti senza sospetto fondato restano inutilizzabili.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 13.01.2025, n. 807, torna a parlare di controlli difensivi con una sentenza che ridefinisce il perimetro d’azione del datore di lavoro. Quando un’impresa decide di raccogliere dati per avviare un procedimento disciplinare, non può spingersi a indagare eventi del passato in assenza di un sospetto concreto.
Lo Statuto dei Lavoratori non ammette eccezioni: il diritto alla riservatezza è un principio non negoziabile. Nel caso specifico, l’analisi retrospettiva di dati raccolti senza un motivo legittimo ha portato all’annullamento del licenziamento e alla condanna dell’azienda. Il messaggio della Corte è chiaro: ogni controllo deve rispettare un principio di trasparenza e giustificazione temporale.
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