Consulenza aziendale, commerciale e marketing
22 Novembre 2025
Negli studi professionali il vero nodo non è la competenza, ma la capacità di negoziare al proprio interno. Bastano solo poche regole preliminari chiare per discutere, decidere e mantenere un clima motivante e collaborativo.
Sei il miglior commercialista? Hai in studio una eccellente tributarista o i collaboratori più efficienti? Se anche così fosse, e te lo auguro, ho una notizia: negli studi professionali la qualità tecnica è un buon prerequisito, ma non è un vantaggio competitivo.
È la negoziazione interna quella più determinante: non quella con i clienti o con il Fisco, bensì quella che riguarda soci, collaboratori e responsabili di area. E ha una caratteristica pericolosa: è anche quella meno evidente.
Per questo motivo, molti titolari si accorgono tardi che il problema non è “chi ha ragione”, ma “come si decide”.
Ogni gruppo di lavoro che funziona ha una sua modalità interna per gestire le comunicazioni, ma spesso è invisibile, non dichiarata, frutto di un mix casuale di relazioni.
Diventa quindi fondamentale stabilire ufficialmente una sorta di accordo, denominato “Patto interno di studio”.
Questo patto interno ha poche regole, semplici e condivise, che rendono possibile il dissenso senza distruggere la collaborazione. Non si tratta di un regolamento interno in più, ma di un una sorta di “Costituzione” dello studio, se mi permettete un’analogia un po’ azzardata, ma che rende l’idea.
Ecco i fondamentali per creare questo Patto.
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