Società e contratti

19 Novembre 2025

Distinzione tra agente di commercio e procacciatore d’affari

Due figure di intermediazione d’affari, talora di non facile distinzione, con implicazioni giuridiche ben differenti.

Nell’ambito dell’intermediazione d’affari si riscontra, nella pratica, la presenza di 2 distinte figure che agiscono tra il mondo della professionalità e quello della collaborazione: l’agente di commercio ed il procacciatore d’affari. Non si tratta di soggetti giuridici sovrapponibili, ma al contrario di ben differenti operatori nella mediazione commerciale aventi infatti una distinta connotazione legale.

Il contratto d’agenzia, che lega l’agente di commercio al committente, è quel negozio giuridico secondo il quale “una parte assume stabilmente l’incarico di promuovere, per conto dell’altra, verso retribuzione, la conclusione di contratti in una zona determinata” (art. 1742, c. 1 c.c.).

Per converso la figura del procacciatore d’affari non trova alcuna specifica definizione civilistica, agendo il soggetto in ambito di contratto atipico di tipo collaborativo, intermediando un affare, tra 2 parti, in via occasionale ed episodica.

La distinzione tra dette figure non è banale, riscontrandosi come detto una diversa disciplina contrattuale, di origine civilistica per l’agente di commercio e di tipo prettamente collaborativo per il caso del procacciatore d’affari. 

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