Paghe e contributi

22 Novembre 2025

Tfr, quali elementi entrano nel calcolo?

Il Tfr rappresenta una delle principali voci di costo del personale. Determinare correttamente quali elementi retributivi sono utili al suo calcolo riveste un’importanza capitale per il benessere dell’impresa.

L’ordinanza della Cassazione 9.09.2025, n. 24849 ha qualificato come elemento retributivo il benefit dell’alloggio assegnato nei periodi di permanenza all’estero del lavoratore. Gli Ermellini hanno escluso la natura meramente riparatoria del benefit, che lo avrebbe qualificato come un rimborso spese conseguente a un onere che il dipendente ha sostenuto nell’esclusivo interesse del datore di lavoro.

L’operazione di qualificare il benefit e, in generale, le somme riconosciute al dipendente come retribuzione o, al contrario, rimborso spese, ha conseguenze dirette sul calcolo del Tfr.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Retribuzione utile per il calcolo del Tfr – La quota di trattamento di fine rapporto che il dipendente matura (art. 2120 c.c.) è il risultato della seguente operazione: retribuzione utile / 13,5 (coefficiente fisso) = Tfr lordo.

Nel paniere della retribuzione di riferimento rientrano le somme di competenza dell’intera annualità, da intendersi come quelle esposte nei cedolini paga relativi alle mensilità da gennaio a dicembre.

La retribuzione utile, a norma dell’art. 2120, c. 2 c.c. è rappresentata da tutti i compensi liquidi ed esigibili, anche se erogati successivamente per qualsiasi ragione, e costituita, salvo diversa previsione dei contratti collettivi, da tutte le somme lorde corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese, compreso l’equivalente delle prestazioni in natura.

I contratti collettivi possono tuttavia derogare alle regole citate, ad esempio escludendo determinate voci retributive dal calcolo del Tfr. Come precisa il Ministero del Lavoro, con la risposta all’interpello 3.10.2008, n. 43, se il contratto collettivo applicato in azienda o stipulato dall’organizzazione sindacale cui il datore di lavoro è iscritto specifica chiaramente quali elementi devono essere computati (e/o quali devono essere esclusi) il datore di lavoro deve rispettare tali criteri.

In definitiva, secondo la giurisprudenza di legittimità, si assumono a riferimento per il calcolo della retribuzione utile Tfr tutti gli emolumenti riguardanti eventi collegati al rapporto di lavoro o connessi alla particolare organizzazione del lavoro ovvero in diretta dipendenza con le mansioni svolte dal dipendente in azienda.

Somme escluse dal calcolo – Ai sensi dell’art. 2120 c.c. sono escluse dal calcolo del Tfr le somme occasionali, identificate dalla giurisprudenza consolidata di Cassazione come tutti quei compensi non direttamente ricollegabili alla prestazione lavorativa, ma che trovano nel rapporto di lavoro solo l’occasione per la loro erogazione. La scarsa frequenza dell’erogazione non è di per sé un valido motivo per determinare l’esclusione dal calcolo del Tfr. Possono essere considerati occasionali, per esempio, gli importi corrisposti unilateralmente dal datore di lavoro come liberalità, una tantum e premi, senza che ciò sia dovuto per effetto di un’obbligazione contrattuale.

Non sono invece somme occasionali (anche se erogate sporadicamente) i compensi per festività non godute e prestazioni straordinarie, essendo importi previsti da fonti contrattuali.

Somme legate alla prestazione lavorativa – A prescindere dalla frequenza di erogazione degli importi, in assenza di specifiche disposizioni contrattuali che ne decretino l’esclusione dal calcolo del Tfr, sono da intendersi ricomprese le voci retributive riconosciute per le particolari modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, nel rispetto delle previsioni della contrattazione collettiva e/o individuale. Si citano, a tal proposito, gli esempi delle maggiorazioni per lavoro festivo o notturno, le indennità di trasferta, nonché le indennità di sede e di cassa. Sono inoltre compresi nel calcolo del Tfr i compensi riconosciuti come retribuzione in natura.

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