Imposte dirette
30 Maggio 2025
I punti cardine del nuovo adempimento, dalla flat tax opzionale alle insidie della decadenza, passando per gli obblighi dichiarativi.
L’introduzione del quadro CP nei modelli di dichiarazione per l’anno d’imposta 2024 è il braccio operativo del concordato preventivo biennale, normato dal D.Lgs. 12.02.2024, n. 13. Questo nuovo strumento segna il passaggio alla fase attuativa dell’istituto, diventando il veicolo con cui i contribuenti aderenti onorano gli impegni presi con l’Amministrazione Finanziaria. La sua compilazione va detto, non è banale e richiede attenzione, coinvolgendo non solo chi ha direttamente sottoscritto il CPB, ma anche i partecipanti a entità trasparenti che hanno fatto questa scelta, con un effetto “a cascata” da non sottovalutare.
L’obbligo di compilazione, come specificato dall’art. 12 D.Lgs. 13/2024, riguarda diverse figure. Sono tenuti i contribuenti ISA che hanno accettato la proposta per il biennio 2024-2025, quindi imprese individuali, società di persone e professionisti che hanno siglato il modello CPB con gli ISA 2024 per l’anno 2023. Si aggiungono coloro che, pur partendo come forfettari aderenti, sono stati estromessi dal regime nel 2024 per aver superato i 100.000 euro di ricavi/compensi, ma mantengono i benefici del CPB se non eccedono i 150.000 euro. E, come anticipato, l’obbligo si estende ai partecipanti in società trasparenti che hanno aderito, poiché, secondo l’art. 12, c. 3, l’accettazione della proposta da parte di soggetti ex artt. 5, 115 e 116 del Tuir vincola anche soci o associati.