Accertamento, riscossione e contenzioso
11 Novembre 2025
La Cassazione ribadisce che la bancarotta fraudolenta per distrazione sussiste anche senza nesso causale con il fallimento e senza consapevolezza dello stato d’insolvenza, essendo sufficiente la volontà di deviare risorse dalla garanzia dei creditori.
In tema di bancarotta fraudolenta per distrazione, ai fini della sussistenza del reato non è necessario che sussista un nesso causale tra l’atto di distrazione e il successivo fallimento, né è richiesta la consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, essendo sufficiente la volontà consapevole di destinare risorse sociali a fini estranei alla funzione di garanzia per i creditori. Pertanto, è penalmente rilevante anche la distrazione compiuta in epoca non sospetta e formalmente lecita, se collocata in un piano fraudolento, in quanto idonea a esporre a un pericolo concreto il patrimonio aziendale. Lo ha precisato la Cassazione penale nella sentenza 6.11.2025, n. 36278.
La questione analizzata ha riguardato un complesso caso di bancarotta fraudolenta per distrazione in cui è stata confermata la responsabilità penale degli amministratori di Alfa Spa, società dichiarata fallita nel febbraio 2011, per aver distratto somme ingenti attraverso un articolato sistema di interposizione fittizia e false fatturazioni. Gli imputati (componenti del consiglio di amministrazione di Alfa e, di fatto, anche di Beta, società svizzera a loro riconducibile) avevano orchestrato un sistema di frode mediante il quale, attraverso la rappresentanza fiscale italiana di Beta, venivano emesse fatture soggettivamente inesistenti per la cessione di merce proveniente da altre società del gruppo.
C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1
© 2025 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits · Whistleblowing