Diritto del lavoro e legislazione sociale
01 Luglio 2025
Temperature record e stress termico: un sistema integrato di protezione tra ordinanze regionali, piattaforme di monitoraggio, linee di indirizzo e ammortizzatori sociali.
L’ondata di calore straordinaria, che sta avvolgendo l’Italia con temperature che raggiungono i 40 gradi in numerose aree del territorio, ha accelerato l’adozione di misure specifiche per proteggere migliaia di lavoratori esposti ai rischi delle alte temperature.
L’innalzamento delle temperature medie costituisce oggi una delle principali sfide per la sicurezza nei luoghi di lavoro, specialmente nel settore edile. Si definisce “stress termico” la condizione microclimatica che attiva i meccanismi di autoregolazione corporea per mantenere l’equilibrio termico, verificandosi quando le temperature superano i 35°C e l’elevato tasso di umidità amplifica i rischi dell’attività lavorativa. Le condizioni di calore estremo espongono i lavoratori a molteplici rischi che vanno dallo sviluppo di patologie da calore all’incremento degli infortuni causati da ridotta concentrazione e affaticamento, senza dimenticare la diminuzione della produttività con conseguenti rallentamenti operativi, il deterioramento di materiali e attrezzature e l’alterazione di sostanze chimiche utilizzate nei cantieri.
Ogni lavoratore ha diritto a operare in un ambiente dove i rischi per salute e sicurezza siano adeguatamente controllati, inclusi quelli derivanti da microclima e radiazioni solari. Le aziende esposte al calore devono effettuare una specifica valutazione del fattore di rischio, considerando i requisiti minimi dell’Allegato IV del D.Lgs. 81/2008 e quanto stabilito dall’art. 180, che include il microclima tra gli agenti fisici da monitorare.