Accertamento, riscossione e contenzioso
25 Ottobre 2025
Una recente pronuncia della Cassazione ribadisce l’efficacia del trasferimento di residenza e domicilio fiscale per le notifiche tributarie, offrendo un importante spunto pratico per l’opponibilità della residenza.
Con l’ordinanza 24.07.2025, n. 21025 la Corte di Cassazione interviene ancora una volta su una questione di grande rilevanza pratica, concernente la validità delle notifiche degli atti tributari in caso di variazione del domicilio fiscale, o della residenza anagrafica del contribuente.
La sentenza parte da un caso concreto che coinvolge la notifica di una cartella di pagamento emessa a seguito di un controllo automatizzato ai sensi dell’art. 36-ter D.P.R. 600/1973.
Il fattore maggiormente rilevante del giudizio verte sulla variazione di residenza del contribuente, non correttamente considerata da parte dell’Agenzia delle Entrate ai fini della regolarità della notifica.
In esito al giudizio, la Suprema Corte condivide e avalla la posizione del contribuente, riaffermando un principio già consolidato, ma spesso sottovalutato nella prassi. Traendo come punto di partenza il dato normativo, sono stati chiariti con estrema precisione i punti chiave da tenere presente per la validità della notifica di un atto tributario ed è stata richiamata l’Amministrazione Finanziaria a una maggiore diligenza e rispetto delle regole sostanziali.
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