Imposte dirette

12 Luglio 2025

CFC: il momento rilevante per l’imputazione dei redditi

La Cassazione (sent. 3.07.2025, n. 18925) chiarisce che i redditi CFC vanno imputati al socio residente solo se la partecipazione era già detenuta al momento della loro maturazione. Vietata l’imputazione retroattiva di utili pre-acquisizione.

I redditi prodotti da una Controlled Foreign Company (CFC) devono essere imputati per trasparenza al socio residente solo se, al momento del conseguimento del reddito da parte della partecipata estera, lo stesso socio deteneva già la partecipazione. Non è pertanto legittima l’imputazione di utili generati in epoca antecedente all’acquisizione della partecipazione da parte del socio residente. Lo ha precisato la Corte di Cassazione nella sentenza 3.07.2025, n. 18925.

Il caso analizzato ha riguardato una società italiana che nel 2011 aveva acquisito il controllo di una società estera localizzata in un Paese a fiscalità privilegiata. Nel 2014 la società italiana percepiva dividendi da questa società partecipata, formatisi con utili maturati anteriormente all’acquisizione della partecipazione.

L’Agenzia delle Entrate, in sede di accertamento, contestava l’omessa imputazione per trasparenza dei redditi della CFC per l’anno d’imposta 2014, ritenendo che tali utili dovessero essere assoggettati a tassazione in capo alla controllante residente, anche se generati prima dell’ingresso della stessa nel capitale sociale della partecipata.

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