IVA
22 Marzo 2025
L'Agenzia delle Entrate (principio di diritto n. 3/2025) chiarisce che le somme scambiate nei contratti di cointeressenza propria sono fuori campo Iva.
Il 19.03.2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il principio di diritto n. 3/2025, fornendo un’importante chiarificazione sul trattamento Iva delle somme scambiate nell’ambito dei contratti di cointeressenza propria. Il documento, emesso dalla Direzione Centrale Grandi contribuenti e internazionale, risponde a un’istanza di interpello presentata ai sensi dell’art. 11, c. 1, lett. a) L. 212/2000 (Statuto del contribuente).
Il contratto di cointeressenza propria, disciplinato dall’art. 2554, c. 1 c.c., si caratterizza per l’assenza di apporto e la partecipazione sia agli utili che alle perdite dell’impresa. Come ricorda l’Agenzia, questa tipologia contrattuale si distingue dalla “cointeressenza impropria”, dove invece è previsto un apporto di capitale o lavoro con partecipazione ai soli utili.
La Cassazione Civile, con la sentenza n. 7514/2023, ha chiarito che il contratto di cointeressenza propria è finalizzato alla realizzazione di relazioni di collegamento tra imprese, con lo scopo di “alleviare la gestione economica dell’impresa da perdite il cui verificarsi appare solo probabile, dunque incerto”.