Paghe e contributi
28 Luglio 2025
La totalizzazione internazionale consente di sommare i periodi lavorativi svolti all’estero per raggiungere il diritto a pensione in Italia. Vediamo come funziona e quali effetti produce sul calcolo dell’assegno previdenziale.
Totalizzazione internazionale: uno strumento per carriere frammentate – La totalizzazione internazionale è l’istituto che permette ai lavoratori di sommare i periodi di contribuzione maturati in diversi Stati membri dell’Unione Europea (e in Paesi convenzionati con l’Italia) al fine di ottenere il diritto a una pensione. Questa possibilità è prevista dal regolamento (CE) n. 883/2004, che coordina i sistemi previdenziali nazionali per tutelare chi ha svolto attività lavorativa in più Paesi, evitando che carriere frammentate comportino la perdita della copertura previdenziale.
È importante chiarire che i contributi esteri non vengono trasferiti in Italia: restano presso lo Stato di origine, il quale liquiderà la propria quota di pensione quando il lavoratore raggiungerà l’età pensionabile. L’operazione è gratuita e può essere richiesta all’Inps, o alla cassa professionale d’iscrizione, che provvederà a coordinarsi con gli enti previdenziali esteri.
Come funziona il calcolo con il pro-rata – Quando un lavoratore ottiene la pensione grazie alla totalizzazione dei contributi esteri, l’importo spettante in ciascun Paese viene determinato con un meccanismo chiamato pro-rata temporis.