Consulenza aziendale, commerciale e marketing
10 Novembre 2025
Strategie legali e comunicative per chiudere la collaborazione recuperando quanto dovuto.
Quando è legittimo recedere – Il professionista può recedere per giusta causa (art. 2237 c.c.), ad esempio in caso di morosità protratta. Deve però evitare danni al cliente, dando un preavviso congruo (30-60 giorni) per consentire la sostituzione e rispettare scadenze fiscali. Il recesso va comunicato formalmente via PEC, indicando: motivazioni (inadempienza economica), credito vantato, termini di cessazione del mandato.
Timing strategico della comunicazione – La sospensione dei servizi va gestita con attenzione. Recedere vicino a scadenze fiscali (dichiarazioni, F24, bilanci) può comportare rischi legali. Il momento ideale è dopo la chiusura di un periodo fiscale. La comunicazione deve includere: contestazione formale con dettaglio fatture insolute, intimazione di pagamento (15-30 giorni), preavviso di cessazione servizi, disponibilità al trasferimento documentale.
Cliente moroso che recede: come agire – Se il cliente recede con debiti pendenti, il professionista non può trattenere i documenti, ma può subordinare il rilascio completo al saldo. Azioni consigliate: presa d’atto via PEC, riepilogo analitico delle fatture insolute, richiesta di saldo prima del trasferimento, rilascio immediato dei documenti essenziali, trattenimento copie per tutela legale.
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