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22 Settembre 2025
I modelli generalisti sono accessibili e facilmente testabili. La scelta di un LLM verticale, invece, implica un investimento più rilevante. Guidano la valutazione 4 pilastri: architettura anti-allucinazioni, embeddings, analisi ex-post e controllo normativo.
La scelta di un modello linguistico verticale è strategica e ha un forte impatto su un progetto digitale. I modelli generalisti sono utili per test veloci e applicazioni ampie, mentre quelli specialistici offrono vantaggi competitivi nei settori complessi. Quali criteri utilizzare per scegliere un LLM verticale?
La prima caratteristica da valutare è l’architettura progettata per contenere le allucinazioni. I sistemi più avanzati adottano una struttura gerarchica: il modello principale produce la risposta, mentre livelli successivi di modelli secondari la verificano sotto profili diversi (coerenza logica, aderenza ai dati, rispetto delle norme), riducendo sensibilmente gli errori (il tasso di allucinazioni passa dal 15% in scenari specialistici, al 3%).
Il 2° elemento è la qualità degli embeddings documentali. Non basta che il modello processi testo: deve saper costruire rappresentazioni vettoriali che catturino le relazioni semantiche più sottili. È ciò che consente di distinguere concetti simili nella forma ma lontani nelle conseguenze. Pensiamo alla distinzione giuridica fra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale: un LLM generalista può confonderle, mentre un modello verticale con embeddings raffinati riesce a preservarne il significato specialistico e l’impatto normativo. La valutazione non può avvenire in astratto: servono test su corpus reali del settore per verificare la capacità del sistema di mantenere il contesto anche su documenti complessi e di lunga durata.
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