Imposte dirette
14 Maggio 2025
La Cassazione, con l’ordinanza 6.05.2025, n. 11917, si è pronunciata sul periodo di competenza fiscale di una sopravvenienza attiva derivante da una sentenza favorevole al contribuente.
Il caso affrontato nell’ordinanza n. 11917/2025 ha riguardato la rettifica di un reddito in ordine all’individuazione del periodo di competenza fiscale di una sopravvenienza attiva rappresentata dalla restituzione, in favore della società, di somme che quest’ultima aveva versato a un istituto di credito, risultate riconducibili a debiti per interessi a tasso anatocistico.
La restituzione, in particolare, era stata dapprima disposta dal Tribunale di Lecce, poi confermata dalla Corte d’Appello di Lecce, con sentenza del 25.06.2009, e divenuta definitiva nell’anno 2010, in esito alla quale la società aveva notificato alla banca un atto di precetto per il recupero del residuo credito, da cui è scaturita la pretesa creditoria a monte del contenzioso fiscale in esame. In particolare, il giudice tributario regionale ritenne corretta l’imputazione della sopravvenienza attiva nel periodo d’imposta 2010 perché in tale anno si era formato il giudicato sulla sentenza della Corte d’Appello di Lecce che ne aveva affermato il credito restitutorio.
Per l’Agenzia delle Entrate la competenza ex art. 109 del Tuir si doveva invece ritenere raccordata all’anno nel quale la sentenza era stata depositata (2009), in quanto la sopravvenienza attiva, costituita da un credito riconosciuto in giudizio, deve imputarsi, in virtù del principio in base al quale i componenti positivi concorrono a formare il reddito nell’esercizio di competenza, all’annualità nella quale l’importo oggetto di sopravvenienza può già dirsi divenuto certo nella sua esistenza e nel suo esatto ammontare.