Accertamento, riscossione e contenzioso

19 Luglio 2025

Contraddittorio preventivo, novità con meno garanzie per il contribuente

Il decreto correttivo Irpef-Ires limita il contraddittorio preventivo, includendo nel termine unico di 60 giorni anche l’accesso agli atti, riducendo le garanzie difensive e rischiando un aumento del contenzioso tributario.

Il decreto correttivo alla riforma Irpef-Ires approvato dal Consiglio dei Ministri il 14.07.2025 prevede l’introduzione di rilevanti novità nella disciplina del contraddittorio preventivo, intervenendo sulla gestione del termine di 60 giorni che il contribuente ha a disposizione per presentare memorie e osservazioni prima dell’eventuale emissione dell’atto impositivo.

La modifica normativa stabilisce che il termine di 60 giorni concesso al contribuente per formulare le proprie osservazioni deve intendersi come termine unico e complessivo e, come tale, comprensivo non solo del tempo per l’elaborazione delle memorie difensive, ma anche del tempo necessario per richiedere e ottenere copia degli atti istruttori mediante l’esercizio del diritto di accesso. Si tratta di una precisazione di non poco conto, in quanto viene eliminata la possibilità di considerare l’istanza di accesso agli atti come causa di sospensione o interruzione del termine per il contraddittorio, vincolando il procedimento amministrativo a una tempistica univoca.

Come precisato dalla relazione illustrativa allegata al decreto correttivo, la ratio di questo intervento risiede nell’esigenza di prevenire condotte dilatorie da parte del contribuente e garantire maggiore certezza ai tempi procedimentali. 

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