Paghe e contributi

18 Settembre 2025

Contributi Cassa Commercialisti: F24 e compensazione crediti fiscali

Con la pubblicazione nella G.U. 15.09.2025, n. 214 della delibera n. 96/25/DI, si apre anche per i commercialisti iscritti alla cassa autonoma di previdenza la possibilità di versare i contributi tramite F24 e compensare con i crediti di imposta maturati.

Una trasformazione significativa nell’ambito previdenziale attende i professionisti iscritti alla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti. I versamenti contributivi, dopo le innumerevoli richieste degli iscritti negli ultimi anni, potranno essere effettuati mediante il modello F24, aprendo così la possibilità di compensare i contributi dovuti con i crediti fiscali disponibili, compresi quelli maturati attraverso le agevolazioni edilizie e il superbonus. La delibera n. 96/25/DI, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 15.09.2025, n. 214, segna l’inizio di questa nuova fase nella gestione previdenziale della categoria.

Il Consiglio di amministrazione della Cassa aveva approvato questa delibera il 28.05.2025, recependo finalmente anche per i dottori commercialisti una modalità di versamento già consolidata presso altri enti previdenziali professionali. La misura si inserisce nel quadro normativo delineato dal Capo III del D.Lgs. 241/1997, disciplina fondamentale per i versamenti unitari e la compensazione di tributi e contributi. L’operatività del nuovo sistema riguarda non solo i contributi minimi obbligatori, ma si estende anche a quelli integrativi e soggettivi, oltre agli eventuali accessori.

La vera novità sta nella possibilità di gestire la posizione contributiva, utilizzando i crediti d’imposta maturati dal professionista. Gli iscritti potranno infatti compensare i contributi dovuti alla Cassa con i crediti fiscali risultanti dal proprio “cassetto fiscale”, inclusi i rilevanti crediti incassati negli ultimi anni grazie a bonus edilizi e superbonus. Questo consente una gestione più flessibile della liquidità e rappresenta un’importante leva finanziaria a disposizione dei professionisti, offrendo la concreta possibilità di azzerare (o ridurre sensibilmente) l’esborso monetario per la previdenza in presenza di crediti compensabili.

Gli aspetti spesso trascurati riguardano le implicazioni sulla continuità del rapporto previdenziale: l’utilizzo dei crediti fiscali per i versamenti contributivi può infatti facilitare il mantenimento della posizione assicurativa anche in periodi di minore disponibilità di cassa.

Le regole generali della compensazione orizzontale mantengono piena applicabilità: occorre rispettare i limiti previsti per l’utilizzo dei crediti, i controlli preventivi per importi superiori a 5.000 euro, nonché le restrizioni per soggetti con carichi pendenti a ruolo non estinti.

Si consideri, tuttavia, che l’effettiva applicazione pratica della misura rimane subordinata alla pubblicazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, dei codici tributo specifici e delle relative istruzioni operative. La normativa risulta pertanto efficace dal punto di vista giuridico, ma non ancora esecutiva sul piano operativo.

La novità rappresenta una conquista di primaria importanza per una categoria che, negli ultimi anni, si è trovata a dover “parcheggiare” rilevanti crediti fiscali, spesso derivanti da bonus edilizi, senza poterne monetizzare efficacemente l’utilizzo. Il nuovo meccanismo promette, invece, una maggiore integrazione tra fiscalità e previdenza, risolvendo un “circolo vizioso” spesso denunciato da professionisti e associazioni di categoria.

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