Agricoltura ed economia verde
17 Luglio 2025
La questione della deducibilità dei contributi previdenziali versati dai coltivatori diretti e dai propri familiari.
In questo periodo dichiarativo la questione della deducibilità dei contributi previdenziali versati dai coltivatori diretti ha creato e crea non pochi dubbi e interpretazioni contrastanti, tanto da richiedere l’intervento dell’Agenzia delle Entrate e dei giudici per chiarire come comportarsi.
Il problema nasce soprattutto quando il titolare dell’impresa familiare agricola versa i contributi per conto dei propri familiari collaboratori (i cosiddetti coadiuvanti). La legge, infatti, non prevede in modo esplicito che questi contributi possano essere scaricati dalle tasse da parte dei familiari stessi.
Il motivo? Manca un vero e proprio “diritto di rivalsa”, cioè la possibilità per il titolare di farsi rimborsare dal familiare la quota versata per lui.
Va ricordato che nelle imprese artigiane o commerciali, invece, questo diritto esiste ed è riconosciuto con la L. 233/1990. Significa che l’imprenditore può richiedere al collaboratore familiare la parte di contributi pagata per lui e quest’ultimo può poi dedurre quella somma nella sua dichiarazione dei redditi.