Diritto del lavoro e legislazione sociale
25 Agosto 2025
La Cassazione ribadisce i limiti ai controlli investigativi sul dipendente in malattia: se eccessivamente invasivi e privi di fondato sospetto, sono inutilizzabili e rendono nullo il licenziamento disciplinare.
Con l’ordinanza n. 23578 del 20.08.2025, la Corte di Cassazione interviene nuovamente sul delicato equilibrio tra il potere di controllo del datore di lavoro e i diritti del lavoratore assente per malattia. Nel caso specifico, un dirigente era stato licenziato per giusta causa, in quanto ritenuto irreperibile durante le fasce orarie previste per la malattia, accertamento effettuato tramite un’agenzia investigativa.
La Corte d’Appello aveva già annullato il licenziamento, ritenendolo privo di giusta causa e fondato su un controllo ritenuto illegittimo. Secondo i giudici, mancava qualsiasi allegazione di un sospetto concreto e precedente all’inizio del controllo, come richiesto dalla giurisprudenza in materia di controlli difensivi. Il controllo, inoltre, era risultato eccessivamente invasivo della vita privata del lavoratore, violando i principi di proporzionalità e minimizzazione nel trattamento dei dati.
La datrice di lavoro ha impugnato la decisione sostenendo che si trattasse di un controllo su obblighi contrattuali accessori e non di un controllo difensivo vero e proprio.