Diritto del lavoro e legislazione sociale
08 Settembre 2025
Possibilità di raggiungere tutte le pensioni di vecchiaia e anticipate grazie al cumulo per chi appartiene al regime contributivo.
La frammentazione dei rapporti di lavoro, tipica dei percorsi professionali delle nuove generazioni, rischia di trasformarsi in un ostacolo per il raggiungimento della pensione. Contratti a termine, passaggi da dipendente ad autonomo, iscrizioni alla Gestione Separata o a casse professionali, sono ormai situazioni frequenti. Proprio per rispondere a questo scenario il legislatore ha previsto uno strumento che consente di ricongiungere gratuitamente gli spezzoni di contribuzione, evitando di perdere quanto versato in gestioni diverse: il cumulo contributivo nel regime contributivo puro. Attenzione: questa misura non deve essere confusa con il più conosciuto e generalizzato cumulo dei contributi di cui all’art. 1, c. 139 e ss. L. 228/2012. L’istituto è stato infatti introdotto dall’art. 1 D.Lgs. 184/1997 ed è rivolto ai lavoratori privi di anzianità assicurativa al 31.12.1995 o optanti per il sistema contributivo, quindi interamente soggetti al metodo di calcolo contributivo della pensione.
Vantaggi rispetto al cumulo generalizzato – Anche se entrambi gli istituti, difatti, consentono di riunire gratuitamente, al fine di arrivare al diritto alla pensione, i versamenti accreditati in casse diverse, il cumulo contributivo di cui al D.lgs. 184/1997 consente di raggiungere 2 trattamenti pensionistici che il cumulo generalizzato non permette di ottenere, ossia la pensione a 64 anni (art. 24, c. 11 D.L. 201/2011) e la pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi (art. 24. c. 7 D.L. 201/2011).