Consulenza aziendale, commerciale e marketing
09 Giugno 2025
Dal vecchio biglietto da visita alla reputazione digitale: come cambia il modo di proporsi sul mercato per gli studi professionali.
C’era una volta lo studio che si faceva conoscere solo col nome del titolare. Bastava una targa lucida sulla porta, un bel biglietto da visita in carta pregiata e, soprattutto, la benedizione del passaparola tra clienti soddisfatti. Il nome era tutto. E la reputazione? Si costruiva lentamente, mattone dopo mattone. Sembrano passati secoli, ma parliamo solo di qualche anno fa. Quel mondo non è svanito del tutto, ma ha subito una metamorfosi profonda. Il passaparola resta ancora oggi il motore principale per acquisire clientela, lo confermano i dati Nielsen che lo indicano affidabile per l’80% degli intervistati, ma oggi corre velocissimo sui binari digitali, intrecciandosi con una rete complessa di punti di contatto online che determinano la scelta del professionista.
La rivoluzione digitale che ha cambiato tutto – Come ho già avuto modo di evidenziare in passato, dal 2008 il processo evolutivo ha condotto anche le professioni giuridico-economiche a organizzarsi diversamente. A questo cambiamento si è aggiunto il terremoto della pandemia del 2020, che ha tirato una riga e ha chiuso definitivamente un’epoca. Oggi, in questo panorama trasformato, i 3,7 milioni di titolari di partita iva in Italia si trovano in un mercato ipercompetitivo dove distinguersi è diventato tanto fondamentale quanto saper svolgere bene il proprio lavoro.