Accertamento, riscossione e contenzioso
30 Ottobre 2025
La C.G.T. della Calabria, con sentenza n. 1519/2025, riconosce la legittimità del sequestro conservativo richiesto dalle Entrate e conferma la sussistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora per effetto della cessione dell’asset strategico e della distribuzione di utili.
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria ha confermato, con la sentenza n. 1519/3/2025, le misure cautelari disposte nei confronti di una società contribuente, rigettando il ricorso presentato contro la decisione di primo grado. Al centro della vicenda, una consistente pretesa tributaria pari a oltre 118 milioni di euro e una serie di operazioni societarie che, secondo l’Agenzia delle Entrate, mettevano a rischio il recupero del credito erariale.
La vicenda trae origine da un accertamento condotto dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Calabria, in cui venivano contestate numerose violazioni, fra cui l’indebita applicazione del regime di participation exemption (PEX) sulla plusvalenza derivante dalla cessione del 100% del capitale di una società neocostituita. L’operazione, avvenuta nel dicembre 2021, avrebbe generato una plusvalenza superiore a 265 milioni di euro, di cui il 95% è stato portato in deduzione Ires.
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