IVA
24 Aprile 2025
Risposta n. 118/2025: l'erede deve riaprire la partita Iva del defunto per fatturare i compensi tardivi.
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello 22.04.2025, n. 118, ha fornito importanti chiarimenti sugli obblighi Iva degli eredi che percepiscono compensi per prestazioni rese dal professionista deceduto.
Il caso esaminato riguarda un erede che ha ricevuto, nel dicembre 2024, un compenso professionale spettante al padre (deceduto nel 2011) per prestazioni rese nei confronti di una società fallita.
La questione centrale affrontata dall’Agenzia è se l’erede debba riaprire la partita Iva del defunto per emettere fattura o se possa avvalersi di procedure alternative, come l’autofatturazione da parte del curatore fallimentare.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, l’attività professionale non può considerarsi cessata fino all’esaurimento di tutti i rapporti giuridici pendenti, in particolare quelli relativi ai crediti connessi all’attività. Come chiarito nella circolare 16.02.2007, n. 11/E, “l’attività del professionista non si può considerare cessata fino all’esaurimento di tutte le operazioni dirette alla definizione dei rapporti giuridici pendenti, ed in particolare di quelli aventi ad oggetto crediti strettamente connessi alla fase di svolgimento dell’attività professionale”.