IVA
22 Luglio 2025
Gestire la fattura elettronica differita: regole, tempi e un esempio pratico per i professionisti.
Chi svolge prestazioni di servizi, come i professionisti in genere, sa che entro 12 giorni dal pagamento deve emettere fattura elettronica. Tuttavia, l’art. 21, c. 4 D.P.R. 633/1972 offre una possibilità importante: la fattura elettronica differita, cioè la possibilità di posticipare l’emissione entro il 15 del mese successivo. Questa deroga è applicabile purché il servizio sia identificabile tramite idonea documentazione.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito più volte questo aspetto. La circolare n. 18/E/2014 spiega che la fattura differita è ammessa anche se, nel mese, si è effettuata una sola prestazione, a condizione di conservare un documento che dimostri data, parti e contenuto del servizio reso.
Inoltre, la Faq 27.11.2018, n. 22 conferma che la “fattura proforma”, non fiscale ma descrittiva, è un valido documento per supportare il differimento dell’emissione.
Come funziona nel concreto? La regola base è la cosiddetta “regola dei 12 giorni”: la fattura deve essere emessa entro 12 giorni dal pagamento, salvo che sia stata predisposta la documentazione che consente di differire l’emissione. In alternativa, come previsto nello stesso art. 21, è possibile emettere un’unica fattura riepilogativa per tutte le operazioni del mese entro il 15 del mese successivo.