Amministrazione e bilancio

19 Agosto 2025

Fatture elettroniche: stop alle richieste se il Fisco le ha già

La sentenza n. 137/2025 ridimensiona l'inutilizzabilità delle prove non trasmesse all'Amministrazione.

La recente pronuncia della Corte Costituzionale segna un importante punto di svolta nell’interpretazione delle norme sulla preclusione processuale dei documenti fiscali. Con la sentenza 28.07.2025 n. 137, i giudici costituzionali hanno messo nero su bianco quello che molti professionisti sostenevano da anni: non si possono più chiedere ai contribuenti documenti che l’Amministrazione finanziaria possiede già, stabilendo criteri più stringenti per l’applicazione della sanzione dell’inutilizzabilità.

Il punto di partenza erano i dubbi sollevati dalla Corte di giustizia tributaria di Roma sull’art. 32, cc. 4 e 5 D.P.R. 600/1973. Una norma che stabilisce quando i documenti non trasmessi dal contribuente diventano inutilizzabili nel processo tributario. Una previsione che, nella prassi applicativa, aveva spesso dato luogo a interpretazioni rigorose e talvolta penalizzanti per i contribuenti. Nella prassi quotidiana si osserva spesso questa dinamica: l’ufficio chiede documenti, il contribuente non li consegna (per dimenticanza, per strategia, per mille motivi), poi in sede processuale l’Agenzia sostiene che quei documenti possono essere più utilizzati.

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