Amministrazione del personale

15 Novembre 2023

Figli a carico in CU: la storia che si ripete

L’Agenzia delle Entrate risponde ai Consulenti del Lavoro chiarendo cosa intendesse con la necessità di indicare i dati dei figli a carico nella Certificazione Unica.

Dopo molteplici dubbi, quesiti, critiche in merito alla previsione di inserimento in CU dei codici fiscali dei figli a carico, l’Agenzia delle Entrate risponde all’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che aveva avanzato tutte le criticità inerenti all’adempimento previsto dalla risoluzione 3.10.2023, n. 55/E.

Con tale risoluzione sul tema della compilazione della sezione “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” della Certificazione Unica 2024, periodo d’imposta 2023, l’Istituto aveva richiesto la compilazione dei codici fiscali dei figli a carico, nonostante tali dati non transitassero più tramite i documenti gestiti dai datori di lavoro, se non in residuali casi, bensì fossero in possesso dell’Inps che gestisce l’assegno unico.

L’Agenzia delle Entrate, nella risposta al Presidente Nazionale del Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, assicura che attualmente è stata attivata un’interlocuzione con l’Inps per la raccolta di tali dati, estrapolati dall’assegno unico, e che è quindi superata la richiesta inviata ai datori di lavoro. L’Agenzia delle Entrate invita comunque a comunicare i codici fiscali dei figli a carico, anche nel caso in cui il datore di lavoro ne sia già in possesso o non abbia difficoltà a reperirli, in quanto questo dato potrebbe in ogni caso tornare utile.

Viene poi utilmente ricordato quali siano i casi in cui, pur in assenza di detrazioni per figli a carico, sia necessario indicare i codici fiscali dei figli in CU:

  1. quando il lavoratore dipendente, in sede di conguaglio, chiede al sostituto d’imposta il riconoscimento di una detrazione per oneri e spese sostenute per conto del figlio. In tali casi, i figli inferiori ai 21 anni per cui è riconosciuto l’Assegno Unico, sono comunque considerati fiscalmente a carico anche se il sostituto non può avvalersi delle detrazioni per carichi di famiglia;
  2. quando la legge regionale riconosce particolari agevolazioni legate all’addizionale regionale Irpef in presenza di figli a carico. L’assenza del dato potrebbe obbligare il lavoratore a presentare la dichiarazione dei redditi;
  3. nel caso in cui il datore di lavoro abbia riconosciuto beni o servizi ai lavoratori con figli a carico. Per tali lavoratori, infatti, nel corso del 2023, è prevista la non concorrenza alla formazione del reddito dei beni ceduti e dei servizi prestati, nel limite di 3.000 euro, in deroga a quanto previsto dall’ordinaria disciplina indicata nel Tuir.

Pare solo a me o questa questione ha qualcosa di familiare? Qualche anno fa ci si è trovati a rincorrere i codici fiscali dei coniugi da inserire in CU, e solo a seguito delle svariate lamentele l’Agenzia delle Entrate ha fatto marcia indietro sull’obbligatorietà del dato, caldeggiandone tuttavia l’inserimento. Pare proprio che sia una storia che si ripete.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2024 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits