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02 Luglio 2025

IA bocciata alla maturità scientifica: 3 lezioni per i professionisti

Un esperimento ha messo alla prova l’intelligenza artificiale nella 2° prova dell’esame della maturità scientifica, con risultati deludenti. Gli errori sono nel metodo, modelli usati e assenza di contesto. Analisi e riflessioni che ci possono aiutare nell’approccio professionale all’AI.

InfoData, la sezione dati de “Il Sole 24Ore”, ha appena condotto un esperimento interessante: ha voluto simulare che risultati avrebbe ottenuto uno studente qualora, non visto e nel poco tempo connaturato alla furtività del gesto, avesse caricato le immagini della seconda prova di matematica e facendo risolvere problemi e quesiti a ChatGPT, Gemini, DeepSeek e Claude. Le correzioni, che hanno condotto a giudizi impietosi, sono state elaborate dal prof. Domenico Brunetto, associato al Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano. I principali quotidiani hanno sottolineato, non senza un certo compiacimento, il fallimento dell’AI davanti a temi che richiedono il ragionamento.

Ma è proprio così? L’AI non è in grado di ragionare e noi esseri umani manteniamo ancora il primato?

Per rispondere, occorre entrare nel merito dell’esperimento che, come abbiamo già detto, non ha mai avuto come scopo quello di testare la capacità di ragionamento dell’AI, ma la possibilità di sostituire l’ingegno e la preparazione necessaria a superare una prova matematica di buon livello con l’AI. Il tema di matematica della maturità ha un grado di difficoltà tale che il 95% della popolazione mondiale non sarebbe in grado di affrontare. Non si tratta di difendere l’AI, quello che ci interessa è cogliere qualche lezione sull’uso che ne facciamo o ne dovremmo fare.

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