Consulenza aziendale, commerciale e marketing
22 Novembre 2021
In una trattativa a volte ci si scontra con le disponibilità del cliente. La riflessione che ci poniamo è la seguente: questo importo è inamovibile o si può modificare?
Durante una trattativa spesso ci si scontra con il cosiddetto budget di spesa, cioè la somma che teoricamente un’azienda o studio decide in via preventiva di poter spendere in un anno per determinati prodotti o servizi. Questo budget è importante come punto di riferimento per le azioni da compiere durante il periodo in questione e con cui confrontarsi a fine anno.
La domanda che si pone è: “Chi potrebbe trarne vantaggio?” Potrebbe essere un problema per entrambe le parti: un buon affare, ma ad alto costo, potrebbe andare a monte per evitare di superare il budget.
Per rispondere, vi sintetizzo alcuni casi reali che ho avuto modo di verificare direttamente, a volte come parte in causa, a volte come affiancatore o supervisore della trattativa.
Questi casi dimostrano che il budget non esiste. O meglio esiste, ma solo come cifra indicativa, teorica, non come muro invalicabile. Anche se gli esempi sopra descritti evidenziano una trattativa equa tra chi compra e chi vende, spesso è la parte acquirente che si fa forza di un ipotetico budget per cercare uno sconto dalla parte venditrice.
E spesso chi vende crede alla frase: “Mi spiace, ma è fuori budget. O ci viene incontro, o dobbiamo rivolgerci ad altri meno cari”. E cede sul prezzo.
Credere ciecamente a ciò che afferma la controparte, senza verificare, è un errore madornale. Cosa fare in questo caso?
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