IVA

11 Luglio 2025

Iva oggetti d'arte: casistiche ed esempi pratici

Dal 1.07.2025 aliquota al 5% incompatibile con regime del margine: tutti gli scenari operativi.

L’art. 9 D.L. 95/2025 ha rivoluzionato il regime Iva degli oggetti d’arte introducendo, dal 1.07.2025, l’aliquota ridotta al 5% e stabilendo l’incompatibilità assoluta con il regime del margine. La modifica, che recepisce la direttiva 2022/542/UE, ha aggiunto il numero 1-novies alla parte II-bis della tabella A del D.P.R. 633/1972 per “oggetti d’arte, di antiquariato, da collezione […] a condizione che non si applichi il regime speciale per i rivenditori”.

Principio cardine: l’aliquota ridotta non può essere applicata alle cessioni sottoposte al regime del margine, che rimangono assoggettate all’aliquota ordinaria del 22% sul margine. Viceversa, il regime del margine non può essere applicato alle cessioni di beni acquistati o importati con aliquota ridotta.

Esempi pratici completi con spese di restauro

1. Acquisto da privato + restauro. Un antiquario acquista un quadro da un collezionista per 8.000 euro e sostiene spese di restauro per 1.500 euro + 330 euro (Iva al 22%). Non essendoci Iva nell’acquisto, deve applicare il regime del margine. Rivendendo per 12.000 euro, il margine è 2.170 euro (12.000 – 9.830). Iva dovuta: 2.170 ÷ 1,22 × 0,22 = 391,48 euro. L’Iva di 330 euro sul restauro non è detraibile ma aumenta il costo d’acquisto.

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2025 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits