IVA

28 Febbraio 2025

Iva su concerti virtuali: Cass. 14090/24 e risposta AdE a confronto

Dalla musica dal vivo agli ologrammi: nuove interpretazioni su aliquote Iva per DJ set e realtà aumentata.

Nel panorama dell’intrattenimento musicale, il 2024-2025 segna un punto di svolta per il trattamento fiscale degli spettacoli innovativi: 2 pronunce apparentemente contrastanti delineano il futuro della tassazione nel settore: da un lato, la Cassazione apre ai DJ creativi; dall’altro, l’Agenzia delle Entrate frena sulla realtà aumentata.

La rivoluzione dei DJ-set – Immaginiamo un DJ che si esibisce al Cocoricò di Riccione: non si limita a far girare dischi, ma mixa dal vivo brani di sua produzione, utilizza sintetizzatori e drum machine, canta dal vivo e interagisce con il pubblico creando un’esperienza unica e irripetibile. Secondo la Cassazione (sentenza n. 14090/2024), questa performance è equiparabile a un “concerto tradizionale”, beneficiando quindi dell’IVA agevolata al 10% ai sensi del n. 123 della Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. 633/1972, e dell’esenzione dall’imposta sugli intrattenimenti (ISI).

Il caso opposto: l’ologramma in concerto – Prendiamo invece un evento al Forum di Assago dove viene proiettato l’ologramma di Michael Jackson che “si esibisce” su basi preregistrate, con effetti speciali in realtà aumentata. Per l’Agenzia delle Entrate (risposta n. 43/2025), questo tipo di spettacolo, per quanto tecnologicamente avanzato, non può essere considerato un concerto dal vivo e quindi sconta l’Iva ordinaria al 22%, in quanto non rientra nella definizione di “concerto strumentale” di cui al n. 4 della Tabella C, allegata al D.P.R. 633/1972.

Altri esempi concreti

Il DJ producer al festival – Un DJ che al Nameless Music Festival presenta dal vivo il suo nuovo album, mixando e modificando in tempo reale i brani: Iva 10%, no ISI (Cassazione n. 14090/2024; art. 74-quater D.P.R. 633/72; Tabella A, Parte III, n. 123 D.P.R. 633/72 – concerti vocali e strumentali).

Tribute band virtuale con ologrammi – Un concerto dei Beatles ricreato con ologrammi: Iva 22% (risposta ADE n. 43/2025; art. 16 D.P.R. 633/1972; art. 74-quater D.P.R 633/1972).

DJ “jukebox” – Un DJ che si limita a selezionare brani: Iva 22% più ISI (D.P.R. 640/1972 art. 3; L. 174/2024 Allegato 2; risoluzione 257/E/2008; art. 74, c. 6, D.P.R. 633/1972).

Ibrido tecnologico – Un DJ che suona dal vivo con visual mapping: Iva 10%, no ISI (Cassazione n. 14090/2024; Tabella A, Parte III, n. 123 D.P.R. 633/72; Risoluzione 257/E/2008).

Le recenti pronunce evidenziano la necessità di un approccio evolutivo alla tassazione degli spettacoli musicali. La distinzione tra esecuzione dal vivo e riproduzione meccanica deve essere valutata considerando le nuove forme di espressione artistica rese possibili dalla tecnologia, mantenendo come criterio fondamentale la presenza di una reale “performance creativa”.

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