Iva su quote variabili e fisse: l’Agenzia chiarisce

Con la consulenza giuridica 20.06.2025, n. 5 l’Agenzia delle Entrate ha fornito un chiarimento atteso e fondamentale sul trattamento Iva delle quote variabili e fisse nel nuovo sistema di remunerazione dell’assistenza farmaceutica convenzionata, introdotto dall’art. 1, cc. 225-227 L. 30.12.2023, n. 213 (legge di Bilancio 2024).

L’Associazione Alfa, promotrice dell’istanza, ha chiesto se le quote variabili e fisse (cc. 225-226) e le quote aggiuntive (c. 227) previste dalla nuova disciplina debbano essere considerate parte del corrispettivo soggetto a Iva, oppure se alcune di esse possano essere escluse dal campo di applicazione dell’imposta.

La risposta dell’Agenzia si fonda su un’analisi rigorosa della normativa Iva nazionale e unionale. In primo luogo, viene richiamato l’art. 1 D.P.R. 26.10.1972, n. 633, che stabilisce i presupposti soggettivo, oggettivo e territoriale per l’applicazione dell’Iva. In particolare, l’art. 2 del medesimo decreto definisce come cessioni di beni, e quindi operazioni imponibili, gli atti a titolo oneroso che comportano il trasferimento della proprietà.