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27 Giugno 2025

La caduta degli dei

Riflessione su come la ricchezza è vista oggi e su come i ricchi sembrano non voler più contribuire al bene comune, occupati in una gara per vedere chi è più ricco.

Le recenti turbolenze americane hanno riportato in luce il problema della ricchezza, di come essa si costruisca nei tempi attuali, che ruolo sociale e politico assume, come incide sulla disuguaglianza.

Tema che si perde nell’antichità, nella preoccupazione che la ricchezza, sempre associata al potere, possa nuocere alla democrazia.

Nicola d’Oresme, nel commentare, nella seconda metà del XIV secolo, la Politica di Aristotele, si occupò di quelli che “superano a tal punto gli altri per quanto riguarda il loro potere politico, che è ragionevole pensare che siano tra di loro come Dio è tra gli uomini […I. Le città governate democraticamente dovrebbero allontanare queste persone, cioè mandarle in esilio o bandirle, dal momento che tali città cercano di perseguire l’uguaglianza di tutti”.

La citazione è ispirata dal libro di Guido Alfani, docente di storia economica alla Bocconi, “Come dei tra gli uomini. Una storia dei ricchi in Occidente”, Laterza, Bari, 2024. In questo libro l’autore si interroga su come le civiltà occidentali appaiano ossessionate dai ricchi, come siano lusingati e ammirati e, allo stesso tempo, biasimati e disprezzati. Riprendendo un ragionamento storico, le cose non sembrano essere andate sempre così.

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