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17 Luglio 2025
Entriamo dietro le quinte dell'intelligenza artificiale: cosa significano davvero "pensare", "ragionare" e "avere coscienza" quando parliamo di ChatGPT e compagnia.
Tra illusione e realtà – “Mi dispiace, non posso farlo”. Quante volte ChatGPT vi ha risposto così, quasi con un tono di rammarico? A volte avete avuto l’impressione che Claude o ChatGPT “capisse” davvero la vostra frustrazione professionale. È naturale antropomorfizzare l’AI, cioè attribuirle caratteristiche umane. Ma cosa succede realmente quando un’intelligenza artificiale “pensa”, “ragiona” o sembra manifestare una forma di “coscienza”? Vediamo cosa abbiamo scoperto.
L’AI ha coscienza? La scienza risponde – Nel 2023, un gruppo di 19 neuroscienziati e filosofi ha creato la prima check-list scientifica per valutare se un’AI possieda una coscienza. Il risultato? Nessun sistema attuale, né ChatGPT, né Claude, né altri superano il test; degli attuali algoritmi, pertanto, nessuno ha passato l’esame, neanche ChatGPT.
Federico Faggin, l’italiano che ha inventato il microprocessore, è categorico: “Se crediamo che la materia inanimata possa spiegare tutta la realtà, sosteniamo un assunto già falsificato dal fatto che siamo coscienti”. Per Faggin, ciò che l’AI non avrà mai è l’anima, quella scintilla immateriale che definisce la coscienza umana. Ma allora, cosa fa esattamente l’AI quando sembra “pensare”?