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25 Agosto 2025
Con l’entrata in vigore (1.01.2026) del nuovo regime fiscale degli ETS, ci si pone il problema della determinazione della natura delle attività sanitarie, sociosanitarie, socioassistenziali delle fondazioni delle ex IPAB che si iscrivono al RUNTS.
Ai fini delle imposte dirette l’art. 79 riveste un ruolo centrale, in quanto consente di stabilire la natura delle attività di interesse generale e la natura dell’ente del Terzo settore. Il 1° aspetto da dirimere è la distinzione delle attività di interesse generale di cui all’art. 5 del Codice del Terzo settore (CTS) in commerciali/non commerciali.
Per tutti gli ETS, diversi dalle imprese sociali, il c. 2 dell’art. 79 del D.Lgs. 117/2017 chiarisce a quali condizioni le attività di interesse generale di cui all’art. 5 dello stesso Decreto si considerano di natura non commerciale. Come chiarisce la Relazione illustrativa al Decreto: “affinché l’attività dell’ETS possa considerarsi non commerciale, la somma tra il corrispettivo (proveniente dall’utente o da terzi) e i contributi non potrà superare i costi effettivi”. Facendo eccezione alla regola generale, il comma 3 dell’art. 79 prevede la decommercializzazione, a determinate condizioni, di alcune attività ritenute particolarmente meritevoli in sé (es. ricerca scientifica di particolare interesse sociale) o in quanto svolte da particolari soggetti (es. ex IPAB).
In particolare, la lett. b-bis del comma testé citato decommercializza “le attività di cui all’art. 5, c. 1, lett. a), b), c) se svolte da fondazioni delle ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, a condizione che gli utili siano interamente reinvestiti in attività di natura sanitaria e sociosanitaria e che non sia deliberato alcun compenso a favore di organi amministrativi”.