Associazioni sportive dilettantistiche e Sport

24 Ottobre 2025

Lavoro sportivo autonomo e forfetari: le perplessità del CONI

Le esitazioni del Comitato Olimpico sulla cumulabilità delle esenzioni fiscali e sulla gestione delle ritenute d'acconto per i lavoratori autonomi dilettanti dopo la Riforma dello sport.

La Riforma del lavoro sportivo (D.Lgs. 36/2021) ha introdotto una disciplina organica, ma la sua applicazione pratica, in particolare per i lavoratori sportivi autonomi dell’area del dilettantismo, ha generato una serie di incertezze di natura fiscale. Il CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), in qualità di organo di governo e indirizzo del sistema sportivo nazionale, ha svolto un ruolo cruciale nel raccogliere e sottoporre questi dubbi interpretativi all’Agenzia delle Entrate, per garantire un’applicazione uniforme e corretta delle nuove norme.

I quesiti sollevati dal CONI si sono concentrati principalmente sulla necessità di coordinare le nuove agevolazioni fiscali per lo sport dilettantistico con il regime forfetario.

Il principale ostacolo riguarda la cumulabilità e le soglie. Il punto centrale delle perplessità è inerente alla complessa interazione tra 2 regimi di favore: l’esenzione fiscale di 15.000 euro annui prevista dall’art. 36, c. 6 D.Lgs. 36/2021 per i compensi derivanti da lavoro sportivo nell’area del dilettantismo e il regime forfetario (L. 190/2014), che consente ai lavoratori autonomi con ricavi/compensi non superiori a 85.000 euro di applicare un’imposta sostitutiva (aliquota del 5% o 15%) su una base imponibile ridotta forfetariamente (coefficiente di redditività).

Vuoi leggere l’articolo completo?

Abbonati a Ratio Quotidiano o contattaci per maggiori informazioni.
Se sei già abbonato, accedi alla tua area riservata.

C.F e P.IVA: 01392340202 · Reg.Imp. di Mantova: n. 01392340202 · Capitale sociale € 210.400 i.v. · Codice destinatario: M5UXCR1

© 2025 Tutti i diritti riservati · Centro Studi Castelli Srl · Privacy · Cookie · Credits · Whistleblowing