Consulenza aziendale, commerciale e marketing
12 Maggio 2025
Ricevere la revoca del mandato da parte di un cliente è un'esperienza frustrante, tanto da spingerci a prendere decisioni illogiche e ad assumere comportamenti irrazionali. La ragione è di natura psicologica: le persone odiano perdere qualcosa più di quanto amino ottenerla.
L’elenco degli artisti e dei poeti che si sono confrontati con il senso di smarrimento causato dalla fine di una relazione è lunghissimo. Innumerevoli sono le opere che descrivono lo stato d’animo frustrante che affiora quando ci si trova a fare i conti con la perdita di qualcosa che si aveva e che ora non si ha. Lo esprimono la musica e la poesia, come nel celebre brano di Jovanotti: “Sono solo stasera senza di te, mi hai lasciato da solo davanti al cielo e non so leggere, vienimi a prendere, mi riconosci, ho le tasche piene di sassi”. A ben pensarci, il senso di delusione ci rende spesso irrazionali e le prove non mancano.
Chi gioca d’azzardo, ad esempio, continua a puntare anche dopo perdite significative, nel tentativo di recuperare il denaro speso, spesso con conseguenze finanziarie disastrose. Alcune persone restano intrappolate in relazioni infelici o tossiche per non vanificare il tempo e le energie investite, anziché considerare con lucidità il proprio benessere futuro. Allo stesso modo, studenti o lavoratori possono esitare a cambiare percorso accademico o professionale per non “sprecare” quanto già fatto, anche quando una nuova strada si prospetta più appagante o redditizia.
Tornando nel nostro contesto: come reagiamo quando riceviamo una rescissione unilaterale del mandato professionale? Cosa proviamo quando perdiamo un cliente? Nella maggior parte dei casi, l’irritazione è palpabile. Avvertiamo un senso di ingiustizia e ingratitudine: siamo sempre stati disponibili, mai un conflitto, abbiamo lavorato con dedizione… e questo è il risultato?