Amministrazione e bilancio

04 Novembre 2025

L’Europa frena la riforma delle normative sulla sostenibilità

Il voto contrario al mandato JURI blocca il pacchetto Omnibus, riaccendendo il dibattito tra chi vuole alleggerire gli obblighi di sostenibilità e chi teme un indebolimento del Green Deal europeo.

Con il voto contrario al mandato della Commissione giuridica (JURI), il Parlamento Europeo ha deciso di bloccare, almeno per ora, l’iter del pacchetto Omnibus. Tale iniziativa, promossa dalla Commissione Europea, mirava a semplificare gli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità, intervenendo sui 2 pilastri fondamentali della legislazione ESG: Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD).

La Commissione giuridica (JURI) il 13.10.2025 scorso aveva adottato il cosiddetto “compromesso sull’Omnibus” che rivedeva le soglie dimensionali per l’applicazione della CSRD e della CSDDD con l’obiettivo di ridurre il numero di soggetti obbligati a redigere report di sostenibilità e di semplificare gli standard di riferimento. Più precisamente, le nuove soglie proposte limiterebbero l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità alle aziende con almeno 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato annuo, riducendo significativamente la platea prevista inizialmente dalla CSRD. Anche nell’ambito della CSDDD, l’obbligo di prevenire o mitigare gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente si applica esclusivamente alle imprese con più di 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro, nonché alle equivalenti non UE che operano nel mercato europeo.

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