Estero
28 Aprile 2025
Le management fees tra Italia ed Egitto sono imponibili in entrambi i Paesi. L’Italia riconosce il credito d’imposta ex art. 23. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella risposta all'interpello n. 116/2025.
Il caso oggetto dell’interpello 18.04.2025 n. 116 ha riguardato Alfa, una società di ingegneria residente fiscalmente in Italia e operante come contractor EPC, controllata da una holding anch’essa italiana e inclusa nel consolidato fiscale nazionale. Alfa ha sottoscritto un contratto con una società egiziana, Beta, per la realizzazione in Egitto di un impianto industriale.
Nell’ambito di questo contratto, Alfa ha fornito anche servizi tecnici, integralmente svolti dall’Italia, qualificati come “Engineering Out-Country” e dunque non riconducibili alla stabile organizzazione egiziana della società. Nel corso dell’anno 2022, Alfa ha ricevuto compensi per tali servizi, su cui l’Egitto ha applicato una ritenuta alla fonte definitiva del 20%.
Tuttavia, secondo Alfa, in base a quanto previsto al paragrafo 1 dell’art. 22 della Convenzione, le “management fees” dovevano essere espressamente escluse dalla regola generale di imposizione esclusiva dello Stato di residenza, con conseguente tassazione concorrente anche nello Stato della fonte (ovvero l’Egitto) e, in Italia, il diritto al riconoscimento di un credito d’imposta per le imposte versate all’estero.