Imposte dirette

17 Ottobre 2025

Manovra 2026: equilibrio complesso tra rigore e incentivi

La manovra 2026-2028, da circa 18 miliardi annui, mira a coniugare rigore e crescita. Prevede riduzione Irpef, revisione ISEE, nuova “rottamazione-quinquies”, incentivi alle imprese con ritorno a Industria 4.0, bonus edilizi prorogati e 3,5 miliardi per famiglia e contrasto alla povertà.

La manovra di bilancio per il triennio 2026-2028, in corso di definizione, si configura come un intervento da circa 18 miliardi di euro annui, destinato a coniugare la sostenibilità della finanza pubblica con misure di stimolo all’economia e di sostegno sociale. Sul piano fiscale, si conferma la prosecuzione del percorso di riforma Irpef, con la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33%, cui si affianca una revisione dei parametri ISEE che inciderà su patrimonio immobiliare e scale di equivalenza, per un impatto di circa 500 milioni l’anno.

Sul fronte della fiscalità agevolata, la manovra introduce una nuova edizione della definizione agevolata dei ruoli, la c.d. “rottamazione-quinquies”, riservata ai carichi affidati alla riscossione fino al 2023. Rispetto alle versioni precedenti, la rottamazione-quinquies dovrebbe distinguersi, secondo le ipotesi attualmente in discussione, per una durata potenziale fino a 10 anni (in 108 o 120 rate).

La rottamazione dovrebbe riguardare i carichi affidati al concessionario della riscossione relativi alle imposte dichiarate, ma non versate (avvisi bonari), le somme dovute a seguito dei controlli formali dell’Agenzia delle Entrate successivamente iscritte a ruolo e quanto dovuto all’Inps (viceversa, non dovrebbe essere possibile rottamare le maggiori imposte accertate risultanti dagli avvisi di accertamento esecutivi). Un’ulteriore possibilità allo studio riguarda le ipotesi della decadenza, che potrebbe verificarsi dopo il mancato pagamento di 2 rate (e quindi non più, come in passato, di una sola rata).

Sul versante degli incentivi alle imprese, la manovra prevede l’archiviazione dell’Ires premiale introdotta nel 2023, per destinare 4 miliardi alla reintroduzione di iper e superammortamento, marcando un ritorno al modello Industria 4.0, seppure con possibili ibridazioni con i criteri green del piano Transizione 5.0. È previsto il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, mentre per le imprese operanti nelle ZES e ZLS sono previsti 2,1 miliardi di euro nel triennio. Contestualmente, viene rinviata al 2027 l’entrata in vigore di plastic e sugar tax.

In ambito edilizio, si confermano per il 2026 le detrazioni al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde abitazioni, evitando la prevista riduzione al 36% e 30% rispettivamente. Prosegue anche il bonus mobili, con detrazione del 50% su spese fino a 5.000 euro, subordinata all’esecuzione di lavori edilizi avviati entro l’anno precedente. Sul piano dell’edilizia abitativa, si prevede il rilancio del bonus “case green” con detrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto di immobili in classe A e B, distribuita in 10 rate annuali, e la proroga dei bonus under 36 per la prima casa.

Si ipotizzano, inoltre, modifiche al regime Iva per cessioni immobiliari da parte di società di gestione, con finalità di ampliamento della detraibilità dell’imposta. Infine, si segnala un piano organico di sostegno al settore edilizio, con misure che vanno dal rafforzamento della deducibilità degli interessi passivi per le società immobiliari all’estensione delle agevolazioni per la ricerca e sviluppo.

Il quadro delle misure si completa con l’annuncio dello stanziamento di 3,5 miliardi di euro in favore della famiglia e del contrasto alla povertà, all’interno del quale si colloca anche la revisione dell’ISEE.

La manovra, pur muovendosi entro margini finanziari stretti, punta a sostenere famiglie, imprese e investimenti produttivi, ma resta condizionata dalle incertezze macroeconomiche e dalla necessità di rassicurare i mercati sulla tenuta dei conti pubblici. L’effettiva portata delle misure dipenderà dall’equilibrio tra coperture strutturali, rimodulazione del PNRR e contributi straordinari del sistema finanziario.

Non si escludono modifiche durante il passaggio parlamentare, soprattutto sui temi fiscali più sensibili come la rottamazione, l’ISEE e gli incentivi alle imprese. L’attenzione resta alta, anche alla luce del monitoraggio europeo sulle politiche di bilancio e delle trattative in corso su eventuali correttivi richiesti da Bruxelles.

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