Diritto del lavoro e legislazione sociale
02 Agosto 2025
In data 8.07.2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emanato la nota prot. 5944 contenente indicazioni operative in merito ai provvedimenti di interdizione dal lavoro per le lavoratrici madri, in periodo antecedente e successivo al parto.
Richiamando il D.Lgs. 151/2001, la nota prot. 5944/2025 chiarisce i presupposti normativi e procedurali per l’attivazione delle tutele di interdizione dal lavoro per lavoratrici madri, sottolineando lo scopo preventivo delle stesse e ribadendo la natura non patologica della gravidanza e dell’allattamento. L’INL, con la suddetta nota, analizza le fasi di presentazione dell’istanza, l’istruttoria, la valutazione dei rischi e le specificità procedurali, affidando, coerentemente con il sistema disegnato dal D.Lgs. 81/2008, un ruolo da protagonista al Documento di Valutazione dei Rischi. Viene, ancora una volta, ribadita la responsabilità del datore di lavoro nella ricollocazione della lavoratrice.
L’Ispettorato ribadisce l’obbligo di tutelare la salute della donna e del nascituro/lattante attraverso misure concrete o l’astensione dal lavoro, con l’obiettivo primario di uniformare le prassi degli Uffici territoriali. La tutela della lavoratrice madre e della prole è un pilastro del diritto del lavoro italiano, la cui base normativa è costituita principalmente dagli artt. 6, 7 e 17 D.Lgs. 151/2001 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità).
La nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha lo scopo di uniformare l’applicazione dei provvedimenti di interdizione dal lavoro (antecedente e successivo al parto), enfatizzando la natura preventiva della protezione, in linea con la Comunicazione della Commissione Europea 5.10.2000 secondo cui “la gravidanza non è una malattia ma un aspetto della vita quotidiana”. Il D.P.R. 1026/1976 (art. 18, cc. 7 e 8), tuttora vigente, integra le disposizioni esecutive.