Imposte dirette
25 Giugno 2025
In ordine agli interessi attivi l’art. 1 del decreto correttivo introduce il c. 3-bis all’art. 54 Tuir disponendo: “Gli interessi e gli altri proventi finanziari di cui al Capo III percepiti nell’esercizio di arti e professioni, costituiscono redditi di capitale”.
Ante riforma il reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni era costituito dalla differenza tra l’ammontare dei compensi in denaro o in natura percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, e quello delle spese sostenute nel periodo d’imposta nell’esercizio dell’arte o della professione, mentre post riforma il reddito di lavoro autonomo viene fatto derivare dalla differenza tra tutte le somme e i valori in genere percepiti nel periodo d’imposta in relazione all’attività artistica o professionale e l’ammontare delle spese sostenute nel periodo stesso nell’esercizio dell’attività.
Il disallineamento dei criteri alla base della rilevanza del reddito di lavoro autonomo ante e post riforma è apparso di evidente portata. Ante riforma l’impiego letterale di compensi escludeva da effetti fiscali le erogazioni sprovviste di un nesso causale di tipo remuneratorio della prestazione, mentre “le somme e i valori in genere percepiti a qualunque titolo in relazione all’attività artistica o professionale” si raccordano con generici nessi causali anche solo semplicemente occasionali all’esercizio dell’arte o professione.
La nuova versione letterale dell’art. 54 del Tuir è stata ricopiata dal primo comma dell’art. 51 del Tuir in tema di determinazione del reddito di lavoro dipendente, dal quale, quindi, possono venire ritratti i corrispondenti significati esegetici. In materia di reddito di lavoro dipendente l’approdo all’onnicomprensività della base imponibile è stato legislativamente perseguito attraverso una progressiva sostituzione di termini specificamente selezionati.