Altre imposte indirette e altri tributi
17 Aprile 2025
Nel contratto di vendita con patto di riservato dominio, per l’applicazione dell’imposta di registro, rileva il momento di conclusione del contratto e non il momento del pagamento dell’ultima rata.
Nel contratto di vendita a rate con patto di riservato dominio, secondo l’art. 1523 c.c., il compratore acquista la proprietà della cosa con il pagamento dell’ultima rata, ma questo non vale ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro. È questa, in sintesi, la conclusione cui è giunta la Corte di Cassazione, sez. V civile, con l’ordinanza 26.02.2025, n. 5068.
Il caso trattato riguardava un atto di compravendita stipulato nell’anno 2011 con il quale una società vendeva a 2 coniugi la piena proprietà di un immobile a uso abitativo, con richiesta da parte degli acquirenti dell’agevolazione “prima-casa”.
Prima del decorso di 5 anni, i 2 coniugi stipulavano un atto di compravendita con riserva di proprietà, in virtù del pagamento dilazionato del prezzo. All’atto del pagamento integrale, avvenuto nell’anno 2017 (quindi dopo i cinque anni dal primo acquisto), i nuovi acquirenti ottenevano la piena proprietà dell’immobile.