Società e contratti

12 Novembre 2025

PEC amministratori: si cambia di nuovo

A un anno dall'istituzione dell’adempimento e dopo mesi di caos interpretativo, il D.L. 159/2025 e i chiarimenti Unioncamere escludono dall’obbligo numerosi soggetti, rendendo vano molto del lavoro già svolto dai professionisti.

L’introduzione dell’obbligo di domicilio digitale per gli amministratori societari, avvenuta quasi un anno fa con la legge di Bilancio 2025, rappresenta un caso emblematico di incertezza operativa, la cui gestione ha messo a dura prova i professionisti e le imprese.

La norma istitutiva (art. 1, c. 860 L. 207/2024), entrata in vigore il 1.01.2025, si è limitata a estendere l’obbligo di comunicazione della PEC agli “amministratori di imprese costituite in forma societaria”, utilizzando una formulazione tanto ampia quanto vaga. Tale indeterminatezza ha immediatamente generato dubbi: l’obbligo era da intendersi esteso a tutti i membri di un consiglio di amministrazione? Comprendeva anche tutti i soci amministratori delle società di persone? Inoltre, la norma non prevedeva alcun termine di adempimento per le società già esistenti.

In questo vuoto normativo si era inserito il MIMIT, con una nota del 12.03.2025. La linea indicata era rigorosa: obbligo per tutti gli amministratori (inclusi i liquidatori) e termine al 30.06.2025 (poi prorogato al 31.12.2025) per la regolarizzazione delle posizioni pregresse. Punto qualificante della posizione ministeriale era inoltre il divieto assoluto di coincidenza tra la PEC dell’amministratore e quella della società.

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