Revisione e controllo

08 Novembre 2023

Per i revisori è tempo di iniziare le attività della fase di interim

Nella c.d. “fase di Interim” i revisori devono svolgere determinate attività quali la valutazione del sistema di controllo interno, la selezione delle conferme interne ed esterne e la pianificazione dell’inventario fisico di magazzino.

Gli ultimi mesi dell’anno sono dedicati, per la maggior parte degli incarichi di revisione, soprattutto in riferimento ai bilanci che chiudono l’esercizio sociale al 31.12, allo svolgimento delle procedure preliminari, propedeutiche poi allo svolgimento delle procedure di revisione nella “fase di final”.

Questa fase viene chiamata “fase di interim” e riguarda l’applicazione delle prime attività di verifica definite nell’ambito della pianificazione effettuata dal revisore. Durante tale periodo, il lavoro del revisore è essenzialmente volto alle seguenti attività:

  • valutazione del sistema di controllo interno dell’azienda;
  • verifica fisica delle rimanenze di magazzino;
  • avvio della procedura di circolarizzazione.

La valutazione del sistema di controllo interno è un’attività fondamentale per effettuare una corretta pianificazione volta a identificare il rischio di revisione e gli errori potenziali ed a determinare quelle che saranno la tempistica, la durata e l’ampiezza delle procedure di revisione da svolgere in fase di finale. Questa attività è espressamente prevista dall’ISA Italia 315 che chiede al revisore di “comprendere l’impresa e il contesto in cui opera, incluso il controllo interno, in misura sufficiente a identificare e valutare i rischi di errori significativi in bilancio”.

Nell’ambito delle procedure correlate alla voce “rimanenze finali” assume particolare rilevanza il controllo che le quantità che contribuiscono alla formazione del saldo in bilancio coincidano con le giacenze effettive alla data di chiusura dell’esercizio. Per verificare ciò è molto importante che il revisore, durante la fase di interim, pianifichi le attività da svolgere per l’osservazione diretta delle giacenze in sede di inventario fisico. Il principio di revisione ISA Italia 501 a tal proposito stabilisce che qualora le rimanenze siano significative nell’ambito del bilancio, il revisore deve acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati sulla loro esistenza e sulle loro condizioni, mediante:

  • la presenza alla conta fisica delle rimanenze, tranne nei casi in cui non risulti fattibile, al fine di valutare le istruzioni e le procedure della direzione per la rilevazione ed il controllo dei risultati della conta fisica delle rimanenze da parte dell’impresa, osservare lo svolgimento delle procedure di conta della direzione, svolgere ispezioni sulle rimanenze e svolgere conte di verifica sulle rimanenze;
  • lo svolgimento di procedure di revisione sulle registrazioni inventariali finali dell’impresa per stabilire se riflettano accuratamente i risultati effettivi della conta delle rimanenze.

Infine, tra le principali attività da effettuare in fase di interim vi è la richiesta di conferme esterne (le c.d. circolarizzazioni). Tramite tale procedura, disciplinata dal principio di revisione ISA Italia 505, il revisore chiede conferme ed informazioni a determinati soggetti, che vengono selezionati in fase di determinazione della strategia di revisione, circa operazioni, saldi e altri tipi di rapporti rilevanti intrattenuti con la società oggetto di revisione. Di solito vengono richieste le seguenti informazioni:

  • saldi e altre informazioni da banche e intermediari finanziari;
  • saldi dei crediti verso clienti;
  • saldi dei debiti verso fornitori;
  • quantità e valore dei materiali conservati presso terzi a titolo di deposito, di custodia o di garanzia;
  • informazioni da studi legali circa lo stato di eventuali cause in corso;
  • informazioni da società di assicurazione, società di factor e di leasing.

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