Diritto del lavoro e legislazione sociale
26 Maggio 2025
La precarietà lavorativa incide sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un'analisi per esperti delle implicazioni prevenzionistiche, organizzative e giuslavoristiche che i consulenti devono considerare nella gestione del personale.
Il lavoro precario, nelle sue molteplici declinazioni contrattuali (intermittente, a termine, somministrato), costituisce un elemento strutturale del mercato del lavoro contemporaneo. Tuttavia, la sua diffusione impone una riflessione approfondita sull’effettiva tenuta dei presidi di tutela in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, specialmente in settori ad alto tasso di flessibilità. Il consulente del lavoro, chiamato a orientare le scelte aziendali, deve integrare nelle proprie valutazioni anche le implicazioni prevenzionistiche di queste tipologie contrattuali.
Discontinuità lavorativa e cultura della prevenzione – Uno dei principali ostacoli alla piena attuazione delle norme in materia di sicurezza è rappresentato dalla discontinuità che caratterizza i rapporti di lavoro precari. Il lavoratore che opera in modo intermittente o per periodi limitati di tempo difficilmente riesce a sviluppare una consapevolezza stabile e operativa dei rischi connessi all’ambiente in cui si trova ad agire. Tale frammentazione impedisce l’instaurarsi di una cultura della prevenzione, che presuppone continuità, familiarità con i processi produttivi e consolidamento delle competenze acquisite attraverso l’esperienza diretta.