IVA
03 Ottobre 2025
Secondo l’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (AIDC), l’emissione delle note di variazione in diminuzione dell’Iva è consentita entro il termine di decadenza per l’attività di accertamento ex art. 57 D.P.R. 633/1972.
In base all’art. 26, cc. 2 e 3-bis D.P.R. 633/1972, se un’operazione per la quale sia stata emessa fattura, successivamente alla registrazione, viene meno in tutto o in parte, o se ne riduce l’ammontare imponibile, in conseguenza di dichiarazione di nullità, annullamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili, o in conseguenza dell’applicazione di abbuoni o sconti previsti contrattualmente, ovvero in caso di mancato pagamento del corrispettivo a causa di procedure esecutive infruttuose o dell’avvio di procedure concorsuali, sorge il diritto, ai sensi dell’art. 19 D.P.R. 633/1972, di portare in detrazione l’Iva corrispondente alla variazione.
L’Amministrazione Finanziaria, con circolare n. 1/E/2018, ha evidenziato che le disposizioni relative alle variazioni in diminuzione devono essere coordinate con quelle inerenti all’esercizio del diritto alla detrazione di cui all’art. 19, c. 1 D.P.R. 633/1972. Pertanto, fatto salvo il termine di un anno previsto espressamente dal legislatore in caso di sopravvenuto accordo tra le parti o errori nella fatturazione (art. 26, c. 3 D.P.R. 633/1972), una nota di accredito, al più tardi, può essere emessa entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui si è verificato il presupposto per operare la variazione in diminuzione.
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